Conversazione a Vinitaly 2018 con Isabella Bisol

L’esperienza della storica Cantina Ruggeri

AntonioCampanella-Ruggeri-1635

Nel mare di bollicine che qualifica la nostra produzione nazionale orientata in particolar modo all’export, spiccano nel panorama di Vinitaly alcune aziende storiche della produzione di Prosecco che hanno fatto grande l’esperienza della spumantizzazione nazionale e che hanno conservato il livello qualitativo delle origini.
L’azienda Ruggeri, fondata nel 1950 da Giustino Bisol, autentico “patriarca” e figura ancora partecipe della conduzione aziendale, è oggi condotta da papà Paolo e dai figli Giustino e Isabella e rappresenta un esempio di continuità della tradizione secondo i più attenti dettami delle regole di produzione di Prosecco di altissima qualità a partire dai 17 ettari di proprietà e dalle uve provenienti da 110 piccoli conferitori insediati nelle migliori zone della Valdobbiadene. I vigneti di famiglia sono disposti in piccoli appezzamenti caratterizzati da pendenze talmente ripide da esigere operazioni di raccolta e di allevamento rigorosamente manuali, tanto da far parlare di viticoltura “eroica” in Valdobbiadene. Non stupisce quindi che anche nel 2018 il Gambero Rosso abbia accordato al Giustino B., etichetta in onore del fondatore dell’azienda, i tre bicchieri e che l’azienda sia l’unica a poter vantare per ben nove anni il riconoscimento di azienda premiata.
Cuore autentico della Ruggeri, sottolinea Isabella Bisol, è il rapporto con i propri conferitori di uva legati all’azienda da un rapporto di fiducia che perdura in taluni casi da oltre 50 anni. A dimostrazione di questo forte legame , l’azienda Ruggeri è l’ultima cantina a confermare ancor oggi “sull’onore” i prezzi delle uve dopo la vendemmia: un codice che rispetta i legami ancestrali, profondi, che ciascun viticultore ha con la propria terra e con la famiglia e che mantiene vivo il significato di un concetto quale la fiducia tra componenti di una comunità. L’esempio emblematico della passione che lega la famiglia Bisol con chi opera da sempre in quelle colline è rappresentato dall’etichetta Vecchie viti: selezionata produzione da vitigni componenti del blend finale, Glera, Perera, Bianchetta, Verdiso, da vigne di oltre 80 anni, grazie ad un’operazione che si avvale della costante mappatura agronomica delle aree più vocate e della vendemmia separata delle uve dei 12 conferitori per il prodotto finale. La sfida che il papà Paolo porta avanti in tutti questi anni è l’inesausta volontà di ricerca, studio, selezione, ciò che consente alla Ruggeri di mantenere negli anni l’elevata costante qualità – dalla vendemmia ogni anno metà della produzione, quella migliore, concorre alla gamma aziendale, l’altra metà viene venduta- e di proporre, come anticipa con giusto orgoglio Isabella, una autentica novità che sarà presentata entro fine anno, frutto proprio di questa attitudine alla ricerca,: un Prosecco in purezza con 5 anni di permanenza in autoclave.

Isabella e Paolo Bisol _a

L’aver saputo mantenere elevato e costante il livello qualitativo, anche successivamente al passaggio di proprietà dell’azienda, è uno dei fattori di riconoscimento dell’impegno aziendale della famiglia e di fidelizzazione del mercato che, nel caso della Ruggeri, è quello della ristorazione e delle enoteche, con un dato percentuale di ben il 40% in Italia e il restante 60% nei 48 mercati esteri, in primo luogo l’Inghilterra.
La punta di diamante nella gamma produttiva è certamente il pluripremiato Giustino B., da sole uve Prosecco (Glera) con lungo affinamento sui lieviti e dall’esaltante fragranza del bouquet, ma l’apporto professionale, come sottolinea Isabella Bisol, si traduce nello stile personale che si vuole confermare di anno in anno a tutti i vini della gamma, da Vecchie viti, a Giall’oro e al Cartizze dry : tutti spumanti con lunghe potenzialità di invecchiamento frutto dei presupposti di una indiscutibilmente seria conduzione di cantina.
Vinitaly dunque come ogni anno consente all’azienda Ruggeri – sintetizza Isabella -di proporsi come spazio aperto non solo al contatto con i buyer e gli operatori di settore, ma come coinvolgente appuntamento con il consumatore finale, sempre più esigente, competente e alla ricerca della qualità.

Maria Luisa Alberico
Donna Sommelier Europa

 

 

 

 

 

 

 

 

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